Giovedì 21 Dicembre 2017 entro al Grand Hotel di Rimini.
Alla ragazza della reception mi presento col mio Borsalino in testa e mostrando la macchina fotografica dico che sto facendo una ricerca su Fellini (il che è vero, da una vita) e che dovrei fotografare la sua camera. Quando lui era ancora con noi, il proprietario del Grand Hotel la lasciava sempre libera a sua disposizione. È anche la camera dove lui ebbe l’ictus.
La ragazza mi dice che si può ma che deve controllare che sia libera e scrollando la testa e spegnendo il sorriso mi dice che purtoppo la stanza ha un ospite.
La ringrazio e faccio per andarmene ma lei mi dice che però, se voglio, potrei dare un’occhiata al “Libro dei Sogni”. Certo che voglio!
Scompare per un paio di minuti e ritorna dal retro portando un volume enorme, che da come tende i muscoli del collo deve pesare dei gran chili. Lo adagia su un tavolino che sta nell’atrio e dice: “prego”.
Meglio di niente, no? Però io ci torno e la stanza la fotografo. Giuro.